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Oggetto del testo sono i modi in cui oggetti, avvenimenti, modi d'essere, sensibilità estetiche si inabissano e scompaiono per poi ritornare, e affronta i modi in cui si trasformano e cambiano il loro uso, valore e il loro stesso statuto antropologico. Come è mutato e muta il nostro sguardo, mettendo in campo non solo la contemporaneità di presente-passato e futuro, ma i molti e diversi tempi che convivono, si intrecciano o si oppongono in uno spazio che è quello dell'intera realtà in cui si situano le cose, gli eventi, e vivono e agiscono i diversi soggetti e le diverse culture che oggi abitano gli stessi spazi? Partendo dall'analisi del tempo e della differenza con la storia, l'autrice interroga le apparizioni delle lontananze con il ritorno dei miti dell'origine e dell'eden e dei quattro elementi del cosmo, il corpo di carne e dei sensi e i suoi nessi con i territori e i luoghi in cui si iscrive l'abitare. E interroga l'inconscio visivo, il potere delle forme e delle immagini di inabissarsi e poi di riapparire sotto altra forma e i codici figurativi che assicurano la più profonda comunione dei contemporanei, aprendo il campo al massimo di senso e che nella nostra fanno dell'immagine il luogo in cui tutte le cose accadono e il linguaggio che tutto parla.